One World Religion Watch: "A new universal religion where dogmatic faiths have no place"
Maurizio d’Orlando
Pope Saint Pius X: “the great movement of apostasy being organized in
every country for the establishment of a One-World Church which shall
have neither dogmas, nor hierarchy, neither discipline for the mind, nor
curb for the passions, and which, under the pretext of freedom and
human dignity, would bring back to the world (if such a Church could
overcome) the reign of legalized cunning and force, and the oppression
of the weak, and of all those who toil and suffer.” [Notre Charge
Apostolique, 15 August 1910]
Dear friends,
Father Kramer’s assertions are receiving further validation from many
authors.
Father Kramer has always maintained that the Pope Benedict’s renunciation
was invalid for defect of will. A renewed corroboration to that point comes
now, again from Antonio Socci (and others).
See in Italian “Attack to Benedict XVI” → http://www.antoniosocci.com/attacco-benedetto-xvi/#more-5533
Socci also reports that the Bergoglian camp is getting uneasy and therefore
unleashes the heavy calibers.
Socci informs that Andrea Tornielli, on the Vatican Insider, the most
authoritative mouthpiece of the Bergoglian camp and an almost unofficial
proxy for the Santa Marta viewpoint, has heavily intervened against Msgr.
Negri, a close friend of Pope Benedict and former bishop of Ferrara.
Msgr. Negri had expressed in an interview his concern that Pope Benedict
might have been forced to resign. Msgr. Negri has sided with the conspiracy
theorists, wrote Tornielli. Socci observes that, with the tone and accents of
the officialdom, Tornielli issued then also a grave reproach to Msgr. Negri,
as if he himself, a layman, had a sort of a higher authority. Then Tornielli
goes on, Socci also observes, and extends the censorship to Pope Benedict
for using the papal name and title as “emeritus”, even the white robe, thus
funneling in many the impression that his resignation had not been a free
choice. Finally Socci reports on the interview given by Ettore Gotti Tedeschi,
who had been entrusted by Pope Benedict to lead the IOR, the Vatican bank.
Socci reports large sections of the interview. In the latter Gotti Tedeschi
relates in large frames how the conspiracy for the establishment of a religious
relativism useful to the scopes of a New World Order has developed and how
the Obama administration, the UN and world agencies have intervened to
such purpose on many issues such as for the abortion without constraints,
euthanasia and uncontrolled immigration. The idea behind all that, stated
Gotti Tedeschi in the excerpts related by Socci, is the establishment of a new
universal religion where dogmatic faiths have no place.
Greetings
In Christo Rege per Mariam Reginam
Maurizio d’Orlando
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ATTACCO A BENEDETTO XVI
Lo Straniero | Scritto il 13 Mar, 2017
Il giallo dell’enigmatica “rinuncia” di Benedetto XVI,
con il tempo, si ingigantisce. Lo conferma il clamore suscitato, nella
rete, dall’esplosiva intervista dell’arcivescovo di Ferrara, Monsignor Luigi Negri.
Le
sue parole sulle “pressioni enormi” a cui fu sottoposto il papa, fino
alla sua “rinuncia”, hanno suscitato un tale interesse oltreoceano da
essere ampiamente riprese, commentate e rilanciate dal famoso sito “Breitbart”, vicino a Steve Bannon e al neopresidente Trump.
MISTERO GRAVISSIMO
Ma
cos’ha detto precisamente l’arcivescovo? Alla vigilia della pensione,
tracciando un quadro della situazione della Chiesa, Mons. Negri, al
periodico online “Rimini2.0”, ha ricordato il suo rapporto di “forte amicizia” con Joseph Ratzinger e – dopo varie considerazioni – ha testualmente dichiarato sulla “rinuncia” di papa Benedetto:
“Si è trattato di un gesto inaudito.
Negli ultimi incontri l’ho visto infragilito fisicamente, ma
lucidissimo nel pensiero. Ho poca conoscenza – per fortuna – dei fatti
della Curia romana, ma sono certo che un giorno emergeranno gravi responsabilità dentro e fuori il Vaticano. Benedetto XVI ha subito pressioni enormi.
Non è un caso che in America, anche sulla base di ciò che è stato
pubblicato da Wikileaks, alcuni gruppi di cattolici abbiano chiesto al
presidente Trump di aprire una commissione d’inchiesta per indagare se
l’amministrazione di Barack Obama abbia esercitato pressioni su
Benedetto. Resta per ora un mistero gravissimo, ma sono certo che le responsabilità verranno fuori”.
Immediatamente è arrivata una reprimenda firmata da Andrea Tornielli, coordinatore di “Vatican Insider” che Giuseppe Rusconi definisce “uno dei siti privilegiati da Santa Marta per la diffusione di informazioni delicate in tempi rapidi”.
CENSORI
Tornielli
– con il tono severo che di solito si coglie in un’autorità
ecclesiastica di sorveglianza – ha rimbrottato l’arcivescovo per le sue
dichiarazioni ed ha accostato l’arcivescovo a presunti “complottisti, i
quali vedono proprio in queste pressioni un condizionamento che
renderebbe invalida la rinuncia stessa. È ciò che permette” a molti “di
considerare ancora Ratzinger come il ‘vero Papa’, anche se a queste
conseguenze l’arcivescovo di Ferrara, nell’intervista citata, non
arriva”.
Tornielli
invece arriva addirittura a criticare Benedetto XVI: “Resta aperta la
domanda su quanto alcune scelte personali, e mai codificate per
iscritto, fatte da Benedetto XVI – come quella di mantenere l’abito
bianco e il nome papale, come pure la scelta della figura dell’emeritato
– abbiano involontariamente alimentato i seguaci della teoria dei due
Papi poi degenerata nella teoria del Papa rinunciatario perché sotto
ricatto”.
Le
enigmatiche scelte di Benedetto XVI – che in effetti sono del tutto
inedite nella storia della Chiesa – non suscitano nel giornalista la
curiosità di indagarne il motivo, ma provocano in lui solo disappunto
(probabilmente pure nella corte bergogliana).
Tornielli
poi scrive che il “fanta-thriller” sulle pressioni “va di pari passo
con altre affermazioni per certi versi ancora più gravi, le teorie sul
‘papato condiviso’ e sul ‘ministero petrino’ in co-gestione. Teorie che
negli ultimi anni hanno annoverato alcuni sostenitori”.
Si riferisce – senza nominarlo – al segretario di Benedetto XVI, mons. Georg Gaenswein e al prefetto dell’ex S. Uffizio, il card. Muller che ha ripreso la sua tesi sui “due legittimi papi viventi”.
ANCORA PAPA
Anche
in questo caso Tornielli invece di ritenere giornalisticamente
interessanti queste dichiarazioni, le giudica “gravi”, come se lui fosse
il capo del S. Uffizio, ed evita di chiedersi perché due personalità
così vicine a Benedetto XVI – e con ruoli tuttora molto importanti –
abbiano suggerito che Benedetto stia ancora svolgendo il ministero
petrino.
Cosa che peraltro trova conferma nelle parole pronunciate da Benedetto XVI nella sua ultima udienza, il 27 febbraio 2013, a proposito del suo ministero petrino: “il
‘sempre’ è anche un ‘per sempre’ – non c’è più un ritornare nel
privato. La mia decisione di rinunciare all’esercizio attivo del
ministero, non revoca questo”.
Benedetto XVI non parlò di “rinuncia al papato”, ma di rinuncia “all’esercizio attivo del ministero”.
Un bravo giornalista, mettendo queste parole accanto alla scelta di
Benedetto XVI di continuare ad avere il titolo di papa e accanto alle
“gravi” dichiarazioni di personalità così vicine a Benedetto XVI,
capirebbe meglio ciò che poi lo stesso papa emerito afferma
pubblicamente sulla spontaneità della sua “rinuncia”.
In
ogni caso a dare man forte a Tornielli – contro mons. Negri – sono
scesi in campo altri due nomi importanti dell’entourage bergogliano: padre Federico Lombardi (già portavoce papale) e Luis Badilla (direttore del sito “Il Sismografo”).
Invece Ettore Gotti Tedeschi, che Benedetto XVI stimava tanto da chiamarlo a guidare lo Ior, in una intervista a “Intelligonews”, ha difeso mons. Negri, aggiungendo una sua interessante analisi:
“Il complotto appare essere americano solo perché loro hanno avuto la guida del Nuovo Ordine Mondiale. Vede, il
complotto, se così possiamo chiamarlo, fu mirato a cercar di risolvere
alcuni problemi causati dal fallimento del famoso Nuovo Ordine Mondiale
degli anni ’70, gnostico neomalthusiano e ambientalista. Questo
progetto di Nuovo Ordine, dichiaratamente, si prefiggeva (tra le varie
cose) la relativizzazione delle fedi religiose più dogmatiche e
manifestamente dimostrò di avversare tanto la fede cattolica da far
dichiarare pubblicamente – e dai massimi responsabili Onu, Oms… – che
l’etica cristiana non poteva più esser applicata e che si doveva esigere
il sincretismo religioso per creare una nuova religione universale (anche grazie ai processi di immigrazione). Addirittura il Presidente Usa, Obama
appunto, personalmente nel 2009 dichiarò che, essendo la salute
benessere psico-bio-sociale, si doveva dare via libera ad aborto senza
restrizioni, eutanasia grazie a limitazione delle cure, negazione al
diritto di coscienza. Ebbene” conclude Gotti Tedeschi “non
è difficile comprendere che, in questo contesto di avversione alla fede
cattolica, il Papa, massima autorità morale al mondo, potesse diventare
oggetto di attenzione sulla sua disponibilità o meno a voler ‘capire le
esigenze del mondo globale’. Ora, Papa Benedetto XVI insisteva invece nel riproporre il problema antropologico secondo la visione cattolica (ergo l’uomo creatura di Dio-Creatore), combatteva
il relativismo portando Dio al centro del dibattito culturale,
soprattutto azzerando le distanze fra fede e ragione, e affermava
l’esigenza di tornare ad evangelizzare, spiegando che il fallimento
della civiltà occidentale era dovuto al rifiuto del cattolicesimo,
etc. Come meravigliarsi” si chiede il banchiere cattolico “che un tale
Papa restauratore non dovesse esser considerato ‘fuori gioco’?”.
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Antonio Socci
Vatican 2: The Great Apostasy??